Santa Severina - La nave di Pietra
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Visitando Santa Severina
Prefazione
Per
conoscere
come
era
strutturata
anticamente
Santa
Severina
dobbiamo
rifarci
ai
numerosi
documenti
studiati
e
pubblicati
dai
prof.
Andrea
Pesavento
e
Pino
Rende.
La
modifica
più
importante
del
tessuto
urbanistico
fu
apportata
da
Andrea
Carafa
che demolì l’antico quartiere che si sviluppava nell’area sulla quale edificò le strutture del Castello.
La
più
preziosa
documentazione
che
ci
ricorda
com’era
il
nostro
paese
nel
1687
ci
venne
offerta
da
Giovan
Battista
Manni
cui
venne
affidato
il
compito
di
redigere
un
apprezzo
“
dello
Stato
di
Santa
Severina”
quando
lo
stesso
venne
posto
all’asta
per
il
fallimento della famiglia Sculco che possedeva il feudo.
Utilizzando
la
rete
di
Facebook
in
oltre
due
anni
di
appassionata
partecipazione
degli
amici
de
“
Il
Giardino
del
Filosofo
”,
quasi
tutti
emigrati
legati
alle
loro
radici
severinesi,
abbiamo
dato
alle
stampe
“Il
dialetto
di
Santa
Severina”
che
raccoglie
migliaia
di
termini, locuzioni e dittéri.
L’assistere
all’inesorabile
impoverimento,
nel
migliore
dei
casi
visto
che
il
fenomeno
delle
perdite
linguistiche
dialettali
sta
assumendo
in
alcune
zone
carattere
di
dissolvimento,
mi
ha
spinto
a
formulare
questo
mio
viaggio
storico
geografico,
con
l’intento
di
procedere,
nelle
descrizioni
dei
luoghi
e
dei
monumenti
di
Santa
Severina,
sull’esempio
dei
documenti
del
‘500
e
del prezioso “Apprezzo” del 1687, usando l’idioma dialettale.
Con
l’intento
di
rendere
meno
difficoltosa
la
lettura
per
quelli
che
non
hanno
dimestichezza
col
nostro
antico
idioma,
ne
ho
curato la traduzione in italiano, aggiungendo alcune foto.
Può
darsi,
e
me
lo
auguro,
che
questo
mio
studio
acquisterà
un
certo
interesse
quando
si
vorrà
frugare
fra
le
pieghe
del
nostro
passato l’attuale realtà idiomatica, geografica e storica del nostro Borgo.
Santa Severina, agosto 2015.